Benvenuti! Questo blog è la manifestazione concreta del mio bisogno compulsivo di apparire nell'orgia mediatica...

24 ott 2008

Il '68


Si mormora ovunque, si legge su tutti i giornali, si respira negli atenei: tira aria di un nuovo '68. Io stesso stamattina ho assistito al corteo studentesco che si è svolto nella mia città contro la Gelmini. C'erano i tamburi, c'erano gli striscioni, c'erano gli stessi cori di protesta riciclati, c'erano, bisogna ammetterlo, meno Che Guevara e meno Bob Marley, ma c'era in compenso Ligabue. E' evidente allora che i nostri ragazzi stanno male, ma la loro crisi non è psicologica, bensì culturale. Nonostante tutti i laureati lavapiatti in pizzeria, siamo una civiltà emotivamente analfabeta.

Quando l'emozione non trova il veicolo della parola ricorre al gesto, e il gesto può essere quello violento delle folle che ruggiscono nei cortei o negli stadi, quello esibizionista delle ragazzine di 12 anni che si fanno filmare mentre spompinano i loro compagni di classe per andare su youtube, o quello insensato di chi si filma mentre si inchioda lo scroto al tavolino (visto coi miei occhi!). La letteratura insegna a dare un nome alle emozioni e a esprimerle in forma di parola: a questo servono Dante e Leopardi.

I ragazzi soffrono, è evidente, ma le patologie psichiche hanno cambiato forma. Si è passati delle nevrosi della società disciplinare, quando le ragazze non potevano scopare e ai ragazzi era vietato farsi le seghe, alla depressione dei giorni nostri. La depressione è un senso di insufficienza del sè rispetto alle aspettative altrui. Le basi per questo cambiamento sono state poste proprio nella stagione del '68. Ma come? Il '68? La lotta intergenerazionale? La libertà sessuale? il Femminismo? E' davvero colpa loro? Beh, lasciamo stare il femminismo. Dobbiamo ringraziare quattro pazze che tra un' orgia e l'altra leggevano Marx e Freud - oppure Marcuse, per far prima e non perdere il ritmo - se oggi abbiamo le veline e la Gelmini contro cui scendiamo in piazza.

Il '68 volle rompere ogni legame con la tradizione in favore della libertà di realizzazione personale al di fuori degli schemi sociali consolidati. Su questa base si è inserito però il mito americano, che invece promuoveva la realizzazione personale nei termini dell'efficienza e della performatività estrema. L'effetto combinato di questi due fattori ha generato nel singolo la patologia dell'insufficienza, perchè una volta uscito con spavalderia dai ranghi dei valori tradizionali, si è trovato solo contro la mitica prospettiva del "tutto è possibile", "tutto è permesso" ("vietato vietare" dicevano i sessantottini!) , "l'individuo è onnipotente". In una simile prospettiva la cocaina è indispensabile come il pocket coffe.

Il '68 ha scambiato la spudoratezza con la sincerità. Il pudore difende l'intimità, cioè quella parte di noi che si nega agli estranei e si concede a chi si vuol fare entrare; il pudore difende quindi anche la nostra libertà, perchè ci consente di decidere come e in che misura relazionarci agli altri. La spudoratezza ha tolto la libertà dal di dentro prima ancora che qualcuno lo facesse anche dal di fuori.

Il '68 ha liberato il presente dalla responsabilità verso il futuro attraverso un'idea di flessibilità che poi è degenerata in precarietà. La mancanza di una meta nel futuro ha tolto a genitori e insegnanti l'autorità di indicare una direzione, e i rapporti tra giovani e adulti si sono ridefiniti su un piano meramente contrattualistico ed egualitario, che tradotto significa che oggi una qualsiasi ragazzetta di 14 anni può pretendere i soldi dal babbo e poi mandarlo affanculo mentre prende il cappotto ed esce di casa a caccia di droga o di cazzi.

Francamente non credo che il bilancio di quel movimento sia così positivo. Non so se per le idee o per le contingenze storiche, ma alla fine un'idea al di fuori della sua storia non ha molto senso. Nondimeno il pensiero che tiri aria di un nuovo '68 mi spaventa un pò. Provate a immaginare cosa potrebbero fare le femministe coi tempi che corrono! Ora che sono finalmente libere di scopare cosa si inventeranno? Andranno in giro a staccare cazzi a morsi?
To be continued: nel prossimo post parleremo un pò più dettagliatamente della scuola

3 commenti:

Leo ha detto...

ma che 68! se dici ad un qualunque corteo "scioglietevi" quelli lo fanno.. e chi non lo fa viene infamato dai colleghi. e' un 68 senza palle, per ora, per fortuna. la gente si limita a volersi far sentire, e se una volta l'unico modo per finire sul tg erano le bombe o gli scontri, ora ci vai anche grazie a manifestazioni e internet.
rendiamoci conto che a Roma, viene cantato come inno "L'esercito del surf", altro che 68!

Anonimo ha detto...

per te il femminismo è finalizzato alla scopata libera? è solo questo?

marco ha detto...

perchè, ti pare poco?