Benvenuti! Questo blog è la manifestazione concreta del mio bisogno compulsivo di apparire nell'orgia mediatica...

15 ott 2008

OKKUPAZIONE!


Gli eventi pisani di questi giorni continuano a susseguirsi incalzanti, sferzando con la loro inebriante esaltazione il mio stanco spirito. E' un pò come tornare al liceo con Carlesi, che non si è mai deciso a deporre l'ascia di guerra e non si è ancora reso conto che ha sbagliato buco quando se ne è uscito 26 anni or sono! Ma senza di lui che mondo sarebbe!
Ma veniamo al punto. Non c'è dubbio che ci stanno fottendo l'università. Preparatevi ragazzi perchè andrà a finire che l'istruzione superiore sarà prerogativa di quei pochi privilegiati che potranno permettersi dei master altisonanti da 50mila euro. L'isituzione universitaria si sta preparando a scomparire per come la conosciamo noi. Nessun privato è così pazzo da metter su un sistema come quello che conosciamo, e se veramente l'università sarà privatizzata, credo si sbriciolerà come un cracker e i pezzettini saranno raccolti dai privati, che convertiranno l'attuale struttura in costosi master, che scompagineranno il sapere in tante piccole isole felici come la "European School of Economics", che ho avuto il piacere di frequentare personalmente per, ahimè, soli tre mesi.

L'universià è di tutti, ma non per tutti!

Non pretendo di esaurire in un post tutte le possibili cause che hanno portato alle disastrose condizioni attuali il sistema dell'istruzione italiana, ma fermiamoci su un punto centrale e siamo obbiettivi: noi italiani non abbiamo voglia di fare un cazzo! Si è vero... ora attaccherete con il sermone che in italia non c'è lavoro, i giovani non sono incentivati nè tutelati, che non si può andare avanti coi contratti cococo e che quindi i ragazzi sono obbligati a restare in famiglia finchè possono e che non hanno altra alternativa che cercare di qualificarsi con l'istruzione superiore e incrociare le dita....etc. etc. Vero, dico io! Questo non posso certo negarlo! Ma vediamo di fare qualche passo indietro.

Il boom economico del dopo guerra ha traghettato in italia il sogno americano: tutto per tutti in quantità illimitata! A quel tempo le famiglie, approfittando della favorevole congiuntura economica, hanno voluto dare ai figli tutte le possibilità che erano state negate alle generazioni precedenti. Quante volte ce l'hanno ripetuto i nostri genitori? E siccome prima del boom laureati in famiglia ce n'era pochi, dopo il boom ai figli spettava un compito immane: riscattare attraverso il prestigio culturale il nome dei padri, diventando i primi laureati dell'albero genealogico. E allora tutti di corsa all'università, con in testa le voci dei genitori che urlavano " noi non abbiamo potuto studiare perchè eravamo poveri e abbiamo dovuto lavorare, ma tu che hai la possibilità prenditi una laurea! Riscattaci e vola verso le vette della gerarchia sociale!".
Università per tutti! Il '68! Vietato vietare! Tutti devono poter avere la laurea! GIUSTO! dico anch'io. Non ci devono essere discriminazioni di ceto, ma la laurea deve continuare ad avere valore! E invece? E invece siccome tutti continuavano a iscriversi alle università di tutto il paese è stato fatto sì che chiunque, oltre a entrare, potesse anche uscire con l'agognato alloro. Per questo si sono abbassati i liveli di preparazione adeguandoli all'idiozia così da consentire a tutti di arrivare! Abbiamo fatto persino l'università di Parma!!!! E' evidente che se tutti hanno una laurea, la laurea non vale più un cazzo: perde il suo senso, cioè quel senso elitario che dovrebbe avere.
A questo si collega un altro problema. Nella mia classe delle superiori dopo la maturità nessuno è andato a lavorare; lo stesso vale per la classe della mia ragazza che è appena uscita, e credo sia fuori discussione che almeno il primo anno la maggior parte dei diplomati in italia provi ad andare all'università. Ma se tutti vanno all'università, chi cazzo lavora per pagare sta cazzo di università? Come si fa a mantenere l'isituzione universitaria pubblica se il paese non lavora? Come si può pensare davvero che tutti siano medici, avvocati, notai, designer, ingegneri scrittori e artisti? Lo schermo televisivo dove ci hanno parcheggiato i nostri genitori ci ha cullato con questi sogni kitch, ma la realtà è che qualcuno (non certo io però!:) deve spalare cemento, zappare la terra e tirar via la merda dalle strade! E voi direte:" ci sono i negri e i romeni per questo!"... ah già... cazzo... Sono loro la bassa manovalanza! Una volta c'era chi faceva con dignità dei mestieri che ora sono stati retrocessi al grado di "bassa manovalanza" perchè è diventato normale che tutti siano dottori. Gli italiani stessi hanno cominciato a disprezzare il lavoro, loro stessi lo hanno dequalificato culturalmente prima ancora che ciò succedesse con i contratti flessibili dei vari governi. Gli italiani hanno insegnato il disprezzo del lavoro ai figli, li hanno riempiti di cazzate facendogli credere che lavorare era da poveri e che è giusto che il lavoro duro sia fatto da stranieri immigrati. Ma poi un giorno ci svegliamo e urliamo: " questi ci portano il marcio in casa!", "questi ci rubano il lavoro!". Si, ci rubano il lavoro; quello stesso lavoro che abbiamo disprezzato per darci tutti le arie da dottori. Ma poi il bello è che cominciamo a chiederci nei salotti televisivi pomeridiani se l'italia stia diventando un paese razzista! Decidiamoci ragazzi: o siamo coglioni o siamo razzisti.
Ma che volete che vi dica a questo punto?
L'università non deve essere un asilo per rifugiati dell'esistenza.
L'università deve tornare ad avere tra le sue priorità la selettività, possibilmente senza cadere nelle gerarchie del pompino ai baroni. Ma forse, per come si sono messe le cose oggi, a ben vedere erano meglio i baroni di una volta....anche se i pompini sono meglio quelli di oggi, perchè le ragazze iniziano a 12 anni, quindi vi potete immaginare...Per questo a loro , state certi, il lavoro non mancherà mai!
vedi i link: i laureati pt 1. 2. 3.

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