19 dic 2007
Incidenti sul lavoro...
Ebbene, non oso davvero vantare il fatto che mi spezzi la schiena dieci ore al giorno in acciaieria, ma qualche ora in officina, insieme agli operai, posso dire di averla passata, diversamente da tanti teorici marxisti o intellettuali della sinistra del mio cazzo. In base alla mia esperienza posso assicurarvi che non tutti i "padroni" sono belve capitalistiche assetate di sangue, e molti anzi si spendono e spendono per assicurare agli operai un posto di lavoro confortevole e sicuro. Io stesso, più volte, ho preso il culo e sono andato a comprare per gli operai, e per me che facevo il loro stesso lavoro, il materiale anti-infortunistico necessario, e vi garantisco che nonostante i dispositivi richiesti dalla legge ci siano, sono i lavoratori stessi, il più delle volte, ad essere negligenti e irresponsabili. Più di una volta ho visto gli operai lavorare alla trancia senza gli occhiali protettivi e le mascherine che stavano ancora incartate sul bancone al loro fianco. Più di una volta li ho invitati o costretti a servirsene. Più di una volta ho visto in cava i caschetti protettivi negli spogliatoi e gli operai lavorare a testa scoperta. La stessa cosa mi è stata detta da imprenditori e ho visto io stesso i dispositivi di sicurezza abbandonati in giro o negli spogliatoi. Quello che voglio dire è che spesso è il lavoratore stesso a non ricordarsi di essere il primo e vero responsabile della propria sicurezza. E' una tendenza preoccupante della nostra società quella di delegare le responsabilità e pretendere allo stesso tempo garanzie e certezze, come gli obesi che fanno causa al mcdonald perchè sono grassi... Il problema non viena dalla mancanza di corsi formativi sulla sicurezza! Per capire che in cava ci vuole il caso e alla trancia servono gli occhiali e la mascherina non serve un corso: basta il buon senso, e basta la stessa dose di responsabilità che ti fa alzare la mattina presto per presentarti in tempo al lavoro.
Il luogo di lavoro deve formare il lavoratore come professionista e migliorarlo come uomo, ma pensare sia un luogo adibito alla formazione e all'educazione dell'uomo , a me sembra francamente ridicolo. Roba da marxisti e da dialettica servo-padrone spicciola, molto spicciola...
* se non avete voglia di leggere Marx, che in effetti dopo un pò rompe anche il cazzo più duro e testardo, visitate il blog di carlesi che è la stessa cosa :) http://collettivo-carrara.blogspot.com/
1 dic 2007
Le amichette...
29 nov 2007
Mazzarò
ps: ORA CAPISCO ANCHE LA TUA METAFORA DELLA PARTENER CHE SI LASCIA ANNEGARE NELLO SPERMA....
28 nov 2007
Il caso della settimana
Mistero della fede...
Cito Lorenzo:
"Amate, tutti e senza razze, partiti o religioni. Amate perchè Dio ci ha insegnato questo e per questo siamo al mondo"
ma anche...
Cito Lorenzo:
"Siete solo una banda di stupidi falliti, non capirete mai il vero slancio vitale che dovrebbe unirci tutti sotto un'unica bandiera e renderci liberi da guerre, ingiustizie, barbarie"
Beh, è un bell'approcio che mette davvero in luce la concretezza con cui il nostro "biasciaostie" si fa portatore dei valori della fratellanza, dell'amore e del rispetto reciproco che palpitano nel suo fervente petto! Lorenzo è un piccolo esempio di quella che è la strategia ecclesiastica da duemila anni a questa parte. Prima ci ha degradato a omuncoli "stupidi e falliti", creature sottosviluppate e disumane, forse addirittura prive di un'anima, come i nativi americani. Fatto questo, cioè dopo averci escluso dal privilegio dell'umanità, ha firmato la garanzia che autentica l'umanità della sua preziosa anima con solenni discorsi sull'amore universale verso tutti gli uomini. Non che abbia fatto tutto questo intenzionalmente , per carità! Il bello è che neppure lui sa di essere stato incosapevolmente trascinato dal suo "demone" a ricalcare preteschi modi di ragionare, e tantomeno si rende conto che così ragionando si pone al di fuori di quelle astrazioni sull'amore universale in cui crede di potersi identificare.
Ma credo che Lorenzo volesse solo cambiare aria ai polmoni, altrimenti dopo discorsi così deliranti, uno può prendere e mandarsi a fanculo da solo (a meno che non sia un adepto del tritacarne o il serialkiller!).
26 nov 2007
La COSA 2
La COSA
Bene, bimbi sperduti, proviamo a metterla così. Credo che chiunque, almeno una volta nella vita, sia stato colto da un vago pathos introspettivo e si sia posto la fatidica domanda :" chi sono?", oppure avra sentito parlare di stronzate new age del tipo "ritrovare se stessi". Bimbi sperduti, se siete arrivati a questo è già qualcosa, ma ora, vi prego, BASTA CON LE CAZZATE!
Il problema dell'identità non va più posto nell'ottica della ricerca dell'origine, nè nella prospettiva del rispecchiamento con ciò che più si confà al nostro intimo modo di essere, nè tanto meno nei termini dell'autonomia.
La domanda "CHI SONO?" deve essere sostituita dalla domanda "COSA POSSO FARE?".
Porsi questa domanda significa ridefinire l'ambito del problema dell'identità non più come qualcosa di meramente rappresentabile e rappresentativo, ma come STRUMENTO OPERATIVO. Tradurre la domanda su questo nuovo territorio implica l'uscita dai mecanismi della rappresentazione e della riflessione: vuol dire smettere di specchiarsi sulle superfici riflettenti dei modelli mediatici, delle ideologie politiche, delle religioni e delle arti. Spostare la domanda significa smettere di cercare. "Ah!" -direte- " è solita cazzata dell'essere concreti, smettere di pensare e agire!". Si, pazzi, ma non come avete sempre fatto! L'unico agire possibile è un agire non più diretto verso l'esterno, non più finalizzato al dominio sulla natura, o alla trasformazione delle condizioni di esistenza in funzione delle esigenze e della volontà del soggetto. Questo è l'agire di Robinson Crusoe, o delle masse rivoluzionarie; è l'agire di forme di soggettività, individuali o collettive, ormai scomparse, impensabili. L'agire che intendo è l'agire del "tritacarne", o il suo linguaggio, che è la stessa cosa.
E' un agire non più diretto verso l'esterno, ma verso l'interno (se di interno possiamo continuare a parlare); un agire che si ripega su sè stesso, che è automodifica, autoproduzione, da non confondersi con un restyling del mito cazzone del self-made-man. Non parlo di autonomia o di creazione di qualcosa di nuovo, originale. Parlo di qualcosa di estremamente concreto che si impone all'essere umano giunto a questo livello evolutivo, e che illustrerò nel prossimo post. PAZZI!
14 nov 2007
Comunicazione
Si tratta allora di capire la comunicazione per contestualizzare la questione del significato.
Evitando definizioni accademiche, possiamo dire che nel concreto la comunicazione altro non è che la pratica di iper-esporre tutte le varianti possibili di un messaggio, con effetti devastanti sul contenuto del messaggio stesso. Un esempio attuale relativo a questa pratica è il Tg, che quotidianamente riporta le opinioni dei vari schieramenti politici in merito a un certo tema. Qual è il risultato? Semplicemente il nulla, perchè il contenuto del tema politico in esame viene eclissato, scompare; e il suo posto viene occupato da quei soggetti (i partiti) che pretendono di monopolizzarne il significato. Così funziona la comunicazione!
Un bambino viene brutalizzato dalla madre? Si apre il dibattito sul tema e magicamente il tema scompare, spodestato dallo spettacolo delle polemiche nei salotti televisivi, che con i loro ospiti e i loro "esperti" finiscono per occupare interamente la scena comunicativa. Il tema si dilegua, resta solo il rituale della comunicazione che celebra se stessa; i contenuti si dissolvono, restano solo i salottini, i nani e le ballerine. E' evidente che questa comunicazione è una gran cazzata e mi dispiace per coloro che si sono iscritti di slancio alla facoltà di "Scienze delle cazzate". La comunicazione travolge tutto ciò che incontra perchè non è tenuta a rispettare alcun obbligo logico o metodico; il suo dovere è riportare tutte le opinioni, esporre un evento in tutte le sue varianti, comunicare e informare "direttamente" su tutto, sempre e ovunque. Tutto ciò nasconde sotto le insegne del progressismo democratico il peggiore oscurantismo. La comunicazione sfuggendo a ogni determinazione, sottraendosi a ogni limite metodico e concettuale, rifiutando ogni punto di vista parziale, non fa altro che distruggere il potere del linguaggio. Cosa significa distruggere il potere del linguaggio? Vuol dire sopprimere ogni possibilità di costruire un ordine simbolico con il quale sia possibile rapportarsi al reale. Il reale non è più razionale, ma psicotico. Non è più possibile alcuna rappresentazione unitaria del reale, perchè anche le ideologie sono inghiottite dal vortice di merda della comunicazione. Distrutto l'ordine simbolico viene meno ogni metodo di decodificazione del reale. I simboli o si isolano nell'autoreferenzialità, o si rinviano l'un l'altro in una delirante e infinita catena di significazione. I simboli dei giorni nostri ormai tacciono. Croci, falci e martelli, svastichine e bandiere sono ormai cazzate per grafittari: non dicono più nulla. L'accanimento contro i simboli, siano essi divise dell'autorità, stemmi di partiti o loghi di multinazionali, è il sintomo dell'impotenza di chi crede che sia ancora possibile e utile comunicare con la comunicazione, ma non può fare altro che scatenare la propria frustrazione contro icone mute.
L'alternativa a questo stato di cose non è nè la resistenza degli irriducibili (Carlesi e l'ultimo dei Mohicani) , nè il new age. L'alternativa è la costruzione di un nuovo linguaggio: il linguaggio del tritacarne, PAZZI!
L'ultimo dei mohicani e l'ultimo dei comunisti (ovvero Carlesi)
Parlando con i frequentatori del blog mi è parso di capire che alcuni hanno scambiato la poetica del tritacarne con il comunismo. PAZZI!
L'ideologia comunista, così come l'ideologia del soggetto, si basa sul dogma dell'unità. La presunzione del soggetto individuale di essere una totalità unitaria si trasforma, nel comunismo, nella presunzione di un'autocoscienza collettiva. Ma su cosa si fonda questa presunzione? Sulla pretesa al monopolio del significato. Il comunismo assolutizzando la comunità, monopolizza il significato del divenire storico dell'umanità, attribuendosi una funzione rispetto ad essa, grazie alla quale si autolegittima e si giustifica. Niente di più lontano dal tritacarne! Il tritacarne frammenta, riduce in pezzi; l'ideologia comunista, come ogni altra ideologia, fa valere l'esigenza di unità ogniqualvolta si presenta una divisione tra apparenza e verità, tra teoria e prassi, tra significato e realtà. L'esigenza di unità non nasce dal sogno del paradiso perduto, ma da una concreta situazione storica di separazione tra cià che è la realtà e il significato che ad essa si vorrebbe attribuire. Il comunismo si inserisce in questa frattura in qualità di strumento universale e rivoluzionario di risanamento. La mille chiodi Pattex. Dalla constatazione della separazione tra significato e realtà sviluppa una distinzione "strategica" tra teoria e prassi mirante alla riconciliazione. L'opposizione tra teoria e prassi ci presenta il momento teorico come la teoria della lotta politica e viceversa la lotta politica come realizzazione pratica del momento teorico. Ma ammettendo questa corrispondenza si subordina la prassi al ruolo direttivo dei "teorici" e viene in tal modo a riproporsi nella società quella distinzione che si voleva cancellare.
La distinzione tra teoria e prassi si regge sulla distinzione ancora più originaria tra significato e realtà.
Vedremo che nello scenario comunicativo in cui ci troviamo il problema non può porsi in questi termini e quindi Carlesi va rinchiuso in una riserva...
Apriti cielo!
8 nov 2007
Saggio breve sulla mia fidanzata
1) tromba
2) non mi dà problemi e non litighiamo mai
3) mi lascia libero di esprimermi e di uscire con gli amici
4) non mi limita in niente
5) quando usciamo con gli amici si diverte perchè sta simpatica a tutti e tutti le stanno simpatici
6) è entusiasticamente partecipe dei miei interessi
7) è onesta e sincera
8) capisce tutto quello che dico e i suoi consigli sono indispensabili e fecondi
9) è seria e fedele
10) ma soprattutto NON E' PER NIENTE GELOSA
descrivete anche voi le vostre fidanzate in dieci mosse e avrete dieci buoni motivi in più per amarle, rispettarle e progettare un solido e felice futuro!
ps: naturalmente capirà solo chi conosce la mia fidanzata...
30 ott 2007
Dalla russia con amore
24 ott 2007
Identità guerriere (pt.2 de: La Via della Vulnerabilità)
Dunque, si dovrebbe precisare che il tritacarne distrugge l'uomo nella misura in cui lo conduce a problematizzare l'identità non più secondo le categorie etico-estetiche della rappresentazione e dell'autenticità, ma secondo la categoria informatica della capacità di esecuzione. Abbiamo già visto nei post Sub Specie Machina e Grillo, l'informazione... come l'individuo sia un'idea folle nel paradigma contemporaneo; abbiamo visto come sia insensato resistere alla contaminazione in difesa di una presunta identità originaria e autentica. I "persuasori occulti" sono ovunque. Il problema non è ripulire il nucleo della personalità e difenderlo dalle manipolazioni , bensì rendersi vulnerabile alla contaminazione. Queso significa accettare come possibilità le alterazioni indotte dall'esterno e organizzare tale complessità in modo da renderla produttiva, effettuale. La nuova identità, anche se il termine stesso è fuorviante in questo contesto, sarà commisurata alla capacità di agire, cioè alla capacità dell'uomo di trasformarsi in uno strumento operativo. Ciò si concretizza nella possibilità e nella facoltà di azionare qualcosa, nella possibilità di produrre situazioni molteplici e diversificate a partire da un codice di base comune, come accade in un programma informatico.
Questo codice è il nuovo linguaggio di cui si parlava nell'ultimo post; è il linguaggio del "tritacarne": un linguaggio impersonale, anonimo, involontario; un linguaggio i cui messaggi escono dal quadro della competitività e della persuasione per entrare nel quadro dell'interazione formale. In questo quadro il significato dei messaggi non rinvia ad alcun referente personale: ogni messaggio acquista il suo significato inserendosi nella relazione formale con altri messaggi. Quello che io dico non ha senso, proprio perchè io non pretendo di affermare alcunchè. Con l'affermazione si intende porre o contrapporre ad altri un messaggio che in qualche modo rappresenterebbe i miei contenuti mentali o addirittura rifletterebbe la mia identità, il mio modo di essere. In tal modo ogni atto comunicativo è suscettibile di diventare agonistico, e la confutazione della MIA affermazione è leggibile come una negazione del MIO essere, un attacco alla mia persona. Per questo (e per altri motivi che illustrerò altrove) il linguaggio si arma di persuasione, retorica e logica: per difendere la posizione personale di un'identità guerriera. L'opinione che resiste agli attacchi degli avversari, la teoria di successo che resiste alle confutazioni, la "religione vera", l'ideologia perfetta, in sostanza, ogni messaggio che si im-pone in virtù della sua coerenza interna e persuasività è il riflesso di un'identità, singola o politica, che si pretende autosussistente, cioè è espressione di un soggetto che, come la sostanza aristotelica, non necessita di altro per esistere. Non è più così. Il soggetto così inteso è morto da più di cento anni, ma sembra che la sua rappresentazione sussista tutt'ora nella forma delle vecchie modalità comunicative, così come l'opera d'arte si eterna rispetto all'umano autore mortale. Ebbene questo rapporto etico-estetico di significanza deve morire anch'esso.
QUELLO CHE IO DICO ACQUISTA UN SIGNIFICATO SOLO QUANDO IO SMETTO DI DIRLO. Il messaggio si autonomizza e prende vita perchè è suscettibile di acquistare nuovi significati di volta in volta che si inserisce in quella trama di relazioni impersonali da cui trae vita. Questo è il "tritacarne", POVERI PAZZI! Questa è la "via della vulnerabilità",POVERI PAZZI!
Ps: Lasciati andare, lasciati andare!
to be continued...
23 ott 2007
Il Tritacarne (pt.1 de: La via della Vulnerabilità)
21 ott 2007
Gli specialisti del pelapatate
17 ott 2007
Sub Specie Machina
Ebbene, la cultura dell'antichità era del pari ossessionata dal bisogno di distinguersi dalla natura. Il pericolo veniva dalla contaminazione della bestia con l'umano, come nel mito Minotauro. Oggi invece, per gli stessi motivi, siamo ossessionati dalla paura dell'artificiale; sentiamo l'esigenza di distinguerci dagli oggetti, dalle informazioni, dalla tecnologia e da quelle creazioni artificiali - come le temute corporation- che minacciano di contaminare l'identità umana. Il sogno di Baccini di difendere da ogni contaminazione questa presunta identità umana, pura e originaria, è , ahimè, un fottuto sogno romantico. Vuol dire essere indietro come le palle dei cani! Baccini sei rimasto all'ottocento, e forse troverò il tuo fossile scavando la terra in cerca delle "ossa di Hegel". L'uomo, che Baccini vede ancora come un David impegnato nella lotta contro Golia, non esiste già più. Sono già due generazioni che l'uomo è diventato un prodotto dell'organizzazione sociale; dell'universo artificiale e tecnologico da lui stesso creato. L'uomo antico si sentiva impotente di fronte alla natura come quello contemporaneo nei confronti della tecnologia e delle forze economiche da lui create. Però quando Baccini parla di "nodi" pone un problema interessante, anche se lo fa nei limiti di categorie morali "umane". Egli parla di una sovrastruttura pronta a sacrificicare il nodo per perseguire i suoi fini, e in ciò proietta la solita immagine di Davide e Golia; ma , date le premesse, il problema non può più porsi in questi termini. Il problema di Baccini è che non è ancora un superuomo. Baccini! Quando riderai come Zarathustra allora ti chiamerò e ne riparleremo...AHAHAHAHAHAHA
Omini magici
15 ott 2007
GIAMPIETRI
14 ott 2007
Ve lo dico io chi sono....
13 ott 2007
STOP AVVOCATI!
11 ott 2007
Donna moderna (pt.2)
- Se lei dà una sbirciatina al sedere di un'altro è perchè "obbiettivamente è un bel ragazzo"; se tu, uomo, guardi il culo di una figa è perchè sei un animale
- Se lei in un periodo della sua vita ha macinato cazzi è solo perchè "era un periodo un pò particolare della sua esistenza"; se lo hai fatto tu, uomo, è perchè sei un laido maiale
- Se lei sente il suo ex è perchè "sono buoni amici"; se tu, uomo, chiami la tua ex è perchè sei un lurido porco
- Se lei ha un amico (che forse ha anche trombato di tanto in tanto) è perchè "siamo come fratelli"; se tu hai un'amica, uomo, senza dubbio è una troia e tu sei un porco schifoso
- Se lei ha voglia di scopare e tu no (ma è difficile...) è perchè "vuole fare l'amore"; se tu hai voglia di scopare e lei no è perchè "sei il solito allupato"
- Se per lei "le misure non contano" è solo per poterti rinfacciare che SEI UN PORCO perchè ti piacciono le grosse tette di quella velina
- Se lei tradisce è perchè tu l'hai trascurata; se tu tradisci è perchè sei uno stronzo, o peggio ancora UN PORCO!
- Se lei va in giro vestita da troia è perchè vuole "essere libera di stare bene con se stessa e vestirsi come vuole"; tu invece, uomo, non sei libero di non essere sottoposto al provocante bombardamento quotidiano di culi, tette e cosce; devi stare male e reprimere te stesso fino a quando non sarai nella tua intimità, libero di farti un segone...
- Se lei scopa 50 uomini alla volta è perchè cerca il principe azzurro; se lo fai tu SEI SOLO UN PORCO!
Questa è la loro idea di parità nel comportamento sessuale: poter fare come gli uomini (cioè le troie!) senza essere giudicate troie. Allora io dico: Vuoi essere libera di scopare quanto, come e con chi vuoi senza essere giudicata? Benissimo! Visto che vuoi la parità devi garantire la stessa libertà anche ad ogni uomo di questa terra, che come te, vuole essere libero di scopare quanto, come e con chi vuole: anche con te! Detto altrimenti, se qualcuna non ci arrivasse, ognuno deve mettere il proprio corpo a disposizione di chiunque altro così che ognuno possa essere libero di disporre di chiunque. Se non si è pronti a fare ciò la parità del comportamento sessuale finisce in ciance; rimangono i soliti limiti e con essi i soliti pregiudizi. Naturalmente nessuna donna è pronta a capire questa idea di parità, perchè la donna concepisce il proprio corpo come un tempio sacro di cui lei è custode e sacerdotessa, e al quale può accedere solo l'iniziato. Oggi come oggi mi sa che quel tempio è diventato un sexy shop o un bordello aperto 24/7... resta il fatto che voi uomini siete DEI PORCI!
Grillo, l'informazione...e Baccini brancola nel bujo!
I giornalisti, cioè quegli eviarati mentali al soldo dei politici, associano Grillo al concetto di antipolitica perchè il prefisso "anti" terrorizza la delicata sensibilità degli italianucoli, i quali cedono volentieri la loro autonomia in cambio del senso di sicurezza, cosi che il dominio si rafforza con gli utili di questo commercio. In realtà ciò che si può e si deve ricavare dalla efficace semplificazione di Grillo è l'unico modo di fare politica nel paradigma epistemologico contemporaneo. Tutta la rivoluzione di Grillo si basa sul concetto di informazione che , come tutti i concetti delle scienze sociali, è così esteso da perdere ogni pregnanza teorica, percui è preferibile sostituirlo con concetti più circoscritti ogni volta che è possibile. Consierando che nel paradigma epistemologico contemporaneo i sistemi sono basati sul concetto di informazione, ad essi si impone una nuova grammatica del rapporto tra parole e cose, non più legata all'idea di rappresentazione , bensi connessa alla capacità di esecuzione. L'informazione, diversamente da un libro o da una foto, non solo rappresenta, ma è capace di azionare qualcosa, come nel caso di un programma informatico. VERO BACCINI? Quindi, in questo caso, il carattere che più propriamente definisce l'informazione è l'operatività. Detto questo, chi segue Grillo, chi vede in lui il profeta onesto e disinteressato e da lui si sente rappresentato....non ha capito un cazzo! Seguire Grillo significa ricadere nella stessa trappola della rappresentanza che proprio Grillo vuole distruggere relativamente al sistema politico italiano. Il sistema politico contemporaneo, come tutti i sistemi dell'era dell'informazione, non potrà più seguire la grammatica della rappresentanza, ma dovrà fondarsi sulla capacità esecutiva dei soggetti politici. Con "soggetto politico" non dobbiamo intendere l'"individuo partecipe" - sarebbe anacronistico come Carlesi - nè tantomeno l'individuo con il suo computerino connesso a internet - come la intende Baccini- bensì ogni sistema autoreferenziale e autopoietico. In futuro la politica non sarà l'esclusiva prerogativa degli uomini, ma vedrà coinvolta ogni cosa suscettibile di essere principio formale di organizzazione dell'informazione. Questa politica non conoscerà le piramidi gerarchiche perchè non si muoverà più in uno spazio tridimensionale, ma si svolgerà a livello multidimensionale. Tentare ciò significa cercare di fare quello che Grillo ha provato a fare prima di cagare fuori dal vaso ( mi riferisco alla storia del marchio sulle liste civiche, ma era inevitabile avendo a che fare con gli italianucoli), cioè autocostituirsi come centro di operatività; strutturarsi come centro di auto-organizzazione dell'informazione; costruire la rete, che non significa navigarci come in crociera, ma essere quella rete: vivere di essa e al contempo darle vita.
Scopo del sistema politico non sarà il bene, idea medievale già spazzata via da Machiavelli; non sarà la difesa della proprietà e della persona del cittadino, idea di Locke a misura di borghese; non sarà la formazione del cittadino come soggetto dello stato-nazione, idea inutile dato che non c'è più lo Stato; e non sarà neanche la più semplice e primitiva formula di inculare i soldi ai cittadini al riparo dell'illusione della democrazia, perchè sarà sparito l'aberrante meccanismo rappresentativo con cui ci hanno sventrato a forza di piantarcelo nel culo. Il nuovo sistema politico non avrà alcuno scopo; sarà la risultante della pura forma dell'auto-organizzazione , che si estenderà determinandosi via via in forme sempre diverse, le une integrate alle altre, così come la vita si espande e si sviluppa in forme diversificate e integrate a più livelli le une alle altre.
8 ott 2007
Donna Moderna
Nel prossimo post parlerò dell'unica e possibile parità dei sessi.
Ps: non sono misogeno (sic)!
6 ott 2007
Meshuggah!
3 ott 2007
Ci mancherai!
Grazie
1 ott 2007
ROM (pt.2)
29 set 2007
(E)brezza autunnale
27 set 2007
Couple-day (contra baccini)
Caro baccio, ammirevole quanto patetico è il tuo tentativo di trovare una giustificazione universale alla condizione di solitudine e castità forzata in cui ti ha relegato l'esistenza; peccato che tu non sia riuscito ad ancorare la radice delle tue argomentazioni al solido terreno di madre natura, nel cui ventre cerchi invano conforto. Il tuo ritratto delle crudeli leggi della natura riecheggia vagamente passi schopenhaueriani e leopardiani di disperazione, solipsismo e pessimismo cosmico. Cito " Tutto ciò che nel mondo è vivo lotta per la sua sopravvivenza e la sua riproduzione; alla vita non è richiesto altro". Così si riassumono le tue tesi, per niente brillanti nè originali; ma se proprio volevi essere provocatorio potevi spingerti per lo meno sino a giustificare razionalmente l'omicidio e la crudeltà secondo natura, alla maniera del marchese De Sade; invece hai preferito rimanere sul familiare terreno leopardiano, sicuramente suggestivo per il cuore, ma non certo saldo per sostenere le tue argomentazioni pseudoscientifiche. La tua idea di natura, concepita come parametro normativo dell'agire animale e umano, è quanto mai obsoleta. Cito "...perchè l'uomo che è un animale dovrebbe agire secondo regole differenti rispetto alle regole base della natura?". La Natura, o Vita (nozioni che nella tua argomentazione sembrano sinonimi) ha un carattere autoreferenziale:autopoietico. Non impone delle regole sancite ai primordi di una creazione dal nulla, ma evolvendosi si ridefinisce in base a delle regole che operano aderendo al processo della vita stessa, e si modificano con essa. Un pò come l'arte Baccini! Ebbene, come potrebbe quella regola, da te assunta come forma immutabile, eterna, morta e sterile, rappresentare la Natura, ossia tutto ciò che è movimento, contingenza, vita e fecondità? Cito "Vi sembra che la coppia risponda alle basilari richieste imposte dalla natura?". La tua natura antropomorfizzata e avida di pretese è una ridicoa idea cristiana, tanto quanto l'idea dell'amore eterno che trova coronamento nella coppia. Non che io difenda la coppia! Voglio solo dimostrarti l'autocontraddittorietà della tua posizione. Eccoti servito: seguendo il tuo discorso ne risulta semmai che la coppia umana deve esistere, ed è la natura stessa a richiederlo . Cito "esiste casomai una relazione tra due individui che provano una forte attrazione sessuale", e lo dici perchè evidentemente dal chiostro in cui ti trovi recluso in castità non vedi altro che l'atto in sè della riproduzione: UN PENE CHE DILANIA UNA VAGINA. Ma la riproduzione, nell'uomo, prevede anche il sostentamento della prole perchè, a differenza di altre specie in cui gli individui vengono partoriti in uno stato più avanzato di sviluppo, nell'uomo l'autonomia della prole arriva solo dopo molti anni (nel tuo caso 25! pensa un pò...). Perciò è la natura stessa a richiedere le cure della madre e la protezione del padre per assicurare continuità alla specie. Quindi, sempre seguendo il tuo ragionamento, la coppia umana è diventata una necessità naturale per assicurare la sopravvivenza della specie.
Baccini, ora che ho ridotto i tuoi ridicoli argomenti in poltiglia, vedi di trovarti una fidanzatina! ma stai attento, nella foga, a non ingravidarla alla prima trombata!
26 set 2007
ROM
Grazie per l'aiuto e basta con gli eufemismi del cazzo perfavore!
24 set 2007
Ciobar al cianuro
Forse non tutti sanno che la nostra affezionata Madame Bovary, evidentemente sconvolta dalle fantasie oscene costretta a reprimere, è tornata a fremere sotto le coperte a neanche un anno di distanza dal suo ultimo peccatuccio. Sempre fedele al suo motto "ama ,ama follemente,ama più che puoi e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente", come darle torto? Ci auguriamo solo che stavolta rompa il guscio virtuale in cui è tenuta prigioniera, e nell'attesa di soffiate più appetitose auguro a tutti la fortuna di incontrarla... magari in chat! Ma veniamo al caso dell'anno, che ci ha tenuto tutti con il fiato sospeso, tra appostamenti sotto casa alle tre di notte, paparazzate nei cessi dei lacali viareggini, avvistamenti e smentite, susseguitisi nel corso dell'inverno-primavera-estate 2007. Stavolta possiamo davvero rallegrarci! L'unione è ormai ufficiale! Benedetto XVI ha manifestato la sua approvazione all'Angelus domenicale. Il presidente Romano Prodi si è unito al Pontefice nell'assenso e ha omaggiato i due coraggiosi araldi dei valori dell'amicizia SPASSIONATA divenuta amore sensuale.
CHUCK NORRIS, invece, sembra non aver gradito e pare abbia aspramente criticato l'ipocrisia dilagante. Ma noi, francamente, non possiamo essere d'accordo col nostro amato Chuck, perchè senza la viscida maschera dell'ipocrisia il gossip non avrebbe il suo divino sapore.
Un saluto e alla prossima puntata!
23 set 2007
I laureati (pt.3)
Il futuro è già qui.
Mi viene la sciolta. Basta! All'università c'è troppa gente che non sa nemmeno perchè si sia iscritta, e per questo cerca una risposta nelle fantomatiche facoltà di "scienze per la PACE", "informatica UMANISTICA", "ingegneria GESTIONALE", "diritto APPLICATO" e UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PARMA. Buffonate! Basta con i gaudenti e profumati retori, gli azzeccagarbugli con la ventiquattro-ore in pelle, i sacerdoti del diritto. Basta con le veline e le showgirl (che hanno TUTTE iniziato solo per gioco perchè voleva la mamma) laureate in psicologia e che vogliono fare il magistrato o la giornalista!
Tornate al podere e all'aratro figlioli! Tornate agli armenti fratelli! E voi sorelle al lavatoio e ai fornelli! Tornate ai figli.... Anzi! Non proliferate se non siete assolutamente sicuri che la vostra intelligenza sia compatibile con la dignità umana. C'è il rischio di ritrovarci con generazioni di evirati mentali, troie impazzite-esaurite, folli, cialtroni e fannulloni. C'è il rischio dell'estinzione!
22 set 2007
I laureati (pt.2)
La prossima puntata parlerà degli informatici e sarà una sorta di riepilogo delle due precedenti. Scusate se non mi degno di parlare degli "scienziati della pace" degli "igenisti" e di tanti altri inutili cialtroni, ma lo sdegno sarebbe tale che rischierei di essere pesantemente offensivo.
21 set 2007
I laureati (pt.1)
A questi cialtroni dobbiamo aggiungere i designer, gli informatici, e tanti altri che saranno oggetto dei prossimi post.
ECONOMIA=ARIA FRITTA!
20 set 2007
L'estetica ci salverà!
In passato, per esempio, c'erano i Dark! una setta approdata alla pura e raffinitissima contemplazione intellettuale del dolore universale, ma non ancora accordatasi sulle modalità di suicidio coerenti con la loro dottrina (perchè dovranno ammazzarsi prima o poi, o no!?).
Poi i metallari, che sopportano con eroica fierezza l'ineludibile male del mondo, ingaggiando col destino una lotta omerica dal sicuro esito tragico.
E i Punk! che ancora oggi si affidano al fiuto dei loro cani, confidando nella superiorità dell'istinto animale per arrivare alla prossima "Moretti da 66".
E i giovani adolescenti di oggi, invece, che non si riconoscono in queste forme tribali di aggregazione degli anni '80, che possibilità hanno? Se non trovano accoglienza tra i papaboys, SI DROGANO!
In effetti sembra proprio che la vita sia una cialtronata senza senso, nè scopo. Senza un senso ogni scelta si perde nell'inutilità, man mano che si amplia la prospettiva in cui la inquadriamo. Ma se non possiamo fare niente di utile, l'alternativa alla droga è cercare di fare qualcosa BELLO. Che sia bello per noi stessi, prima di tutto; e se poi sarà bello anche per qualcun altro, allora forse potrà acquistare anche un senso... e a quel punto farsi una chicca sarà una pacchia! L'estetica ci salverà!
19 set 2007
La sindrome di Noè
L'importante è che trionfi l'Amore. Viva l'Amore!
18 set 2007
L'illusione della comunicazione
La confusione è l'irriducibile complemento di ogni atto comunicativo; la rappresentazione in negativo di ogni comunicazione riuscita. Oltre al linguaggio verbale gli umani adottano, al pari degli insetti o di altri animali, un linguaggio del corpo. Queste forme non verbali di comunicazione, tramandateci dai nostri antenati animali e sviluppatesi in modi tipicamente umani, sono molto più arcaiche e quindi meno conosciute del linguaggio verbale. Il nostro corpo emette segnali sui quali non abbiamo controllo e dei quali siamo inconsapevoli, per cui, senza accorgercene, siamo continuamente sottoposti a reciproche influenze. Questo invisibile flusso comunicativo è tanto più pericoloso in quanto può essere in completo disaccordo con il contenuto del messaggio verbale, generando situazioni di imbarazzo, perplessità, dubbio o di vera e propria diffidenza nella relazione con l'altro. A ciò si aggiungano le insidie quotidiane del linguaggio verbale. Oltre alla normale confusione che nasce dalla traduzione di un messaggio, esistono paradossi inerenti la struttura stessa del messaggio verbale. Si chiamano doppi legami e hanno la struttura di un'antinomia della logica formale. Per fare un esempio, il caso più frequente è quando si pretende da un altro un comportamento che per sua natua non può che essere spontaneo, ma che non potrà mai essere tale perchè è stato richiesto.
Comunicare fa male.
per approfondire il tema:
Paul Watzlawick; La realtà della Realtà; Roma; Ubaldini editore;1976