30 ott 2007
Dalla russia con amore
24 ott 2007
Identità guerriere (pt.2 de: La Via della Vulnerabilità)
Dunque, si dovrebbe precisare che il tritacarne distrugge l'uomo nella misura in cui lo conduce a problematizzare l'identità non più secondo le categorie etico-estetiche della rappresentazione e dell'autenticità, ma secondo la categoria informatica della capacità di esecuzione. Abbiamo già visto nei post Sub Specie Machina e Grillo, l'informazione... come l'individuo sia un'idea folle nel paradigma contemporaneo; abbiamo visto come sia insensato resistere alla contaminazione in difesa di una presunta identità originaria e autentica. I "persuasori occulti" sono ovunque. Il problema non è ripulire il nucleo della personalità e difenderlo dalle manipolazioni , bensì rendersi vulnerabile alla contaminazione. Queso significa accettare come possibilità le alterazioni indotte dall'esterno e organizzare tale complessità in modo da renderla produttiva, effettuale. La nuova identità, anche se il termine stesso è fuorviante in questo contesto, sarà commisurata alla capacità di agire, cioè alla capacità dell'uomo di trasformarsi in uno strumento operativo. Ciò si concretizza nella possibilità e nella facoltà di azionare qualcosa, nella possibilità di produrre situazioni molteplici e diversificate a partire da un codice di base comune, come accade in un programma informatico.
Questo codice è il nuovo linguaggio di cui si parlava nell'ultimo post; è il linguaggio del "tritacarne": un linguaggio impersonale, anonimo, involontario; un linguaggio i cui messaggi escono dal quadro della competitività e della persuasione per entrare nel quadro dell'interazione formale. In questo quadro il significato dei messaggi non rinvia ad alcun referente personale: ogni messaggio acquista il suo significato inserendosi nella relazione formale con altri messaggi. Quello che io dico non ha senso, proprio perchè io non pretendo di affermare alcunchè. Con l'affermazione si intende porre o contrapporre ad altri un messaggio che in qualche modo rappresenterebbe i miei contenuti mentali o addirittura rifletterebbe la mia identità, il mio modo di essere. In tal modo ogni atto comunicativo è suscettibile di diventare agonistico, e la confutazione della MIA affermazione è leggibile come una negazione del MIO essere, un attacco alla mia persona. Per questo (e per altri motivi che illustrerò altrove) il linguaggio si arma di persuasione, retorica e logica: per difendere la posizione personale di un'identità guerriera. L'opinione che resiste agli attacchi degli avversari, la teoria di successo che resiste alle confutazioni, la "religione vera", l'ideologia perfetta, in sostanza, ogni messaggio che si im-pone in virtù della sua coerenza interna e persuasività è il riflesso di un'identità, singola o politica, che si pretende autosussistente, cioè è espressione di un soggetto che, come la sostanza aristotelica, non necessita di altro per esistere. Non è più così. Il soggetto così inteso è morto da più di cento anni, ma sembra che la sua rappresentazione sussista tutt'ora nella forma delle vecchie modalità comunicative, così come l'opera d'arte si eterna rispetto all'umano autore mortale. Ebbene questo rapporto etico-estetico di significanza deve morire anch'esso.
QUELLO CHE IO DICO ACQUISTA UN SIGNIFICATO SOLO QUANDO IO SMETTO DI DIRLO. Il messaggio si autonomizza e prende vita perchè è suscettibile di acquistare nuovi significati di volta in volta che si inserisce in quella trama di relazioni impersonali da cui trae vita. Questo è il "tritacarne", POVERI PAZZI! Questa è la "via della vulnerabilità",POVERI PAZZI!
Ps: Lasciati andare, lasciati andare!
to be continued...
23 ott 2007
Il Tritacarne (pt.1 de: La via della Vulnerabilità)
21 ott 2007
Gli specialisti del pelapatate
17 ott 2007
Sub Specie Machina
Ebbene, la cultura dell'antichità era del pari ossessionata dal bisogno di distinguersi dalla natura. Il pericolo veniva dalla contaminazione della bestia con l'umano, come nel mito Minotauro. Oggi invece, per gli stessi motivi, siamo ossessionati dalla paura dell'artificiale; sentiamo l'esigenza di distinguerci dagli oggetti, dalle informazioni, dalla tecnologia e da quelle creazioni artificiali - come le temute corporation- che minacciano di contaminare l'identità umana. Il sogno di Baccini di difendere da ogni contaminazione questa presunta identità umana, pura e originaria, è , ahimè, un fottuto sogno romantico. Vuol dire essere indietro come le palle dei cani! Baccini sei rimasto all'ottocento, e forse troverò il tuo fossile scavando la terra in cerca delle "ossa di Hegel". L'uomo, che Baccini vede ancora come un David impegnato nella lotta contro Golia, non esiste già più. Sono già due generazioni che l'uomo è diventato un prodotto dell'organizzazione sociale; dell'universo artificiale e tecnologico da lui stesso creato. L'uomo antico si sentiva impotente di fronte alla natura come quello contemporaneo nei confronti della tecnologia e delle forze economiche da lui create. Però quando Baccini parla di "nodi" pone un problema interessante, anche se lo fa nei limiti di categorie morali "umane". Egli parla di una sovrastruttura pronta a sacrificicare il nodo per perseguire i suoi fini, e in ciò proietta la solita immagine di Davide e Golia; ma , date le premesse, il problema non può più porsi in questi termini. Il problema di Baccini è che non è ancora un superuomo. Baccini! Quando riderai come Zarathustra allora ti chiamerò e ne riparleremo...AHAHAHAHAHAHA
Omini magici
15 ott 2007
GIAMPIETRI
14 ott 2007
Ve lo dico io chi sono....
13 ott 2007
STOP AVVOCATI!
11 ott 2007
Donna moderna (pt.2)
- Se lei dà una sbirciatina al sedere di un'altro è perchè "obbiettivamente è un bel ragazzo"; se tu, uomo, guardi il culo di una figa è perchè sei un animale
- Se lei in un periodo della sua vita ha macinato cazzi è solo perchè "era un periodo un pò particolare della sua esistenza"; se lo hai fatto tu, uomo, è perchè sei un laido maiale
- Se lei sente il suo ex è perchè "sono buoni amici"; se tu, uomo, chiami la tua ex è perchè sei un lurido porco
- Se lei ha un amico (che forse ha anche trombato di tanto in tanto) è perchè "siamo come fratelli"; se tu hai un'amica, uomo, senza dubbio è una troia e tu sei un porco schifoso
- Se lei ha voglia di scopare e tu no (ma è difficile...) è perchè "vuole fare l'amore"; se tu hai voglia di scopare e lei no è perchè "sei il solito allupato"
- Se per lei "le misure non contano" è solo per poterti rinfacciare che SEI UN PORCO perchè ti piacciono le grosse tette di quella velina
- Se lei tradisce è perchè tu l'hai trascurata; se tu tradisci è perchè sei uno stronzo, o peggio ancora UN PORCO!
- Se lei va in giro vestita da troia è perchè vuole "essere libera di stare bene con se stessa e vestirsi come vuole"; tu invece, uomo, non sei libero di non essere sottoposto al provocante bombardamento quotidiano di culi, tette e cosce; devi stare male e reprimere te stesso fino a quando non sarai nella tua intimità, libero di farti un segone...
- Se lei scopa 50 uomini alla volta è perchè cerca il principe azzurro; se lo fai tu SEI SOLO UN PORCO!
Questa è la loro idea di parità nel comportamento sessuale: poter fare come gli uomini (cioè le troie!) senza essere giudicate troie. Allora io dico: Vuoi essere libera di scopare quanto, come e con chi vuoi senza essere giudicata? Benissimo! Visto che vuoi la parità devi garantire la stessa libertà anche ad ogni uomo di questa terra, che come te, vuole essere libero di scopare quanto, come e con chi vuole: anche con te! Detto altrimenti, se qualcuna non ci arrivasse, ognuno deve mettere il proprio corpo a disposizione di chiunque altro così che ognuno possa essere libero di disporre di chiunque. Se non si è pronti a fare ciò la parità del comportamento sessuale finisce in ciance; rimangono i soliti limiti e con essi i soliti pregiudizi. Naturalmente nessuna donna è pronta a capire questa idea di parità, perchè la donna concepisce il proprio corpo come un tempio sacro di cui lei è custode e sacerdotessa, e al quale può accedere solo l'iniziato. Oggi come oggi mi sa che quel tempio è diventato un sexy shop o un bordello aperto 24/7... resta il fatto che voi uomini siete DEI PORCI!
Grillo, l'informazione...e Baccini brancola nel bujo!
I giornalisti, cioè quegli eviarati mentali al soldo dei politici, associano Grillo al concetto di antipolitica perchè il prefisso "anti" terrorizza la delicata sensibilità degli italianucoli, i quali cedono volentieri la loro autonomia in cambio del senso di sicurezza, cosi che il dominio si rafforza con gli utili di questo commercio. In realtà ciò che si può e si deve ricavare dalla efficace semplificazione di Grillo è l'unico modo di fare politica nel paradigma epistemologico contemporaneo. Tutta la rivoluzione di Grillo si basa sul concetto di informazione che , come tutti i concetti delle scienze sociali, è così esteso da perdere ogni pregnanza teorica, percui è preferibile sostituirlo con concetti più circoscritti ogni volta che è possibile. Consierando che nel paradigma epistemologico contemporaneo i sistemi sono basati sul concetto di informazione, ad essi si impone una nuova grammatica del rapporto tra parole e cose, non più legata all'idea di rappresentazione , bensi connessa alla capacità di esecuzione. L'informazione, diversamente da un libro o da una foto, non solo rappresenta, ma è capace di azionare qualcosa, come nel caso di un programma informatico. VERO BACCINI? Quindi, in questo caso, il carattere che più propriamente definisce l'informazione è l'operatività. Detto questo, chi segue Grillo, chi vede in lui il profeta onesto e disinteressato e da lui si sente rappresentato....non ha capito un cazzo! Seguire Grillo significa ricadere nella stessa trappola della rappresentanza che proprio Grillo vuole distruggere relativamente al sistema politico italiano. Il sistema politico contemporaneo, come tutti i sistemi dell'era dell'informazione, non potrà più seguire la grammatica della rappresentanza, ma dovrà fondarsi sulla capacità esecutiva dei soggetti politici. Con "soggetto politico" non dobbiamo intendere l'"individuo partecipe" - sarebbe anacronistico come Carlesi - nè tantomeno l'individuo con il suo computerino connesso a internet - come la intende Baccini- bensì ogni sistema autoreferenziale e autopoietico. In futuro la politica non sarà l'esclusiva prerogativa degli uomini, ma vedrà coinvolta ogni cosa suscettibile di essere principio formale di organizzazione dell'informazione. Questa politica non conoscerà le piramidi gerarchiche perchè non si muoverà più in uno spazio tridimensionale, ma si svolgerà a livello multidimensionale. Tentare ciò significa cercare di fare quello che Grillo ha provato a fare prima di cagare fuori dal vaso ( mi riferisco alla storia del marchio sulle liste civiche, ma era inevitabile avendo a che fare con gli italianucoli), cioè autocostituirsi come centro di operatività; strutturarsi come centro di auto-organizzazione dell'informazione; costruire la rete, che non significa navigarci come in crociera, ma essere quella rete: vivere di essa e al contempo darle vita.
Scopo del sistema politico non sarà il bene, idea medievale già spazzata via da Machiavelli; non sarà la difesa della proprietà e della persona del cittadino, idea di Locke a misura di borghese; non sarà la formazione del cittadino come soggetto dello stato-nazione, idea inutile dato che non c'è più lo Stato; e non sarà neanche la più semplice e primitiva formula di inculare i soldi ai cittadini al riparo dell'illusione della democrazia, perchè sarà sparito l'aberrante meccanismo rappresentativo con cui ci hanno sventrato a forza di piantarcelo nel culo. Il nuovo sistema politico non avrà alcuno scopo; sarà la risultante della pura forma dell'auto-organizzazione , che si estenderà determinandosi via via in forme sempre diverse, le une integrate alle altre, così come la vita si espande e si sviluppa in forme diversificate e integrate a più livelli le une alle altre.
8 ott 2007
Donna Moderna
Nel prossimo post parlerò dell'unica e possibile parità dei sessi.
Ps: non sono misogeno (sic)!
6 ott 2007
Meshuggah!
3 ott 2007
Ci mancherai!
Grazie