Benvenuti! Questo blog è la manifestazione concreta del mio bisogno compulsivo di apparire nell'orgia mediatica...

30 ott 2007

Dalla russia con amore


Chiedo scusa per il prolungato silenzio di questi giorni, ma sono praticamente senza computer. Tuttavia, miei cari, ho fatto di tutto poter scrivere riguardo ad un golosissimo incidente accaduto in questi giorni. Ho saputo che l'eco del grandioso party di cui parlavo l'altra volta è giunto molto, mooolto lontano, fino nel cuore di una terra fredda e sconfinata: la Russia! I fan russi si sono scatenati alla notizia e hanno SUBITO cercato di mettersi in contatto con la reginetta per offrire le loro più sentite felicitazioni. Si mormora addirittura che qualcuno sia riuscito ad avere l'esclusivo indirizzo messenger della nostra amata Vip, ma dalla conversazione che ne è seguita, e della quale non abbiamo che notizie riservatissime ma frammentarie, sarebbero emersi particolari INCANDESCENTI! Pare che un noto magnate carrarese del "riciclaggio" sia coinvolto in NON BEN DEFINITI RAPPORTI con il contatto russo che avrebbe parlato con la Vip. Il mistero si infittisce e speriamo di avere altre notizie al più presto. A voi miei cari ominidi un saluto caloroso, nell'attesa di poter tornare operativo al 100%.

24 ott 2007

Identità guerriere (pt.2 de: La Via della Vulnerabilità)

Nell'ultimo post vaneggiavo a proposito di un misterioso "tritacarne" che distrugge l'uomo. Immagino già l'indignazione e lo sgomento del pubblico, ma non disperate: il problema è che siete ancora dei POVERI PAZZI.
Dunque, si dovrebbe precisare che il tritacarne distrugge l'uomo nella misura in cui lo conduce a problematizzare l'identità non più secondo le categorie etico-estetiche della rappresentazione e dell'autenticità, ma secondo la categoria informatica della capacità di esecuzione. Abbiamo già visto nei post Sub Specie Machina e Grillo, l'informazione... come l'individuo sia un'idea folle nel paradigma contemporaneo; abbiamo visto come sia insensato resistere alla contaminazione in difesa di una presunta identità originaria e autentica. I "persuasori occulti" sono ovunque. Il problema non è ripulire il nucleo della personalità e difenderlo dalle manipolazioni , bensì rendersi vulnerabile alla contaminazione. Queso significa accettare come possibilità le alterazioni indotte dall'esterno e organizzare tale complessità in modo da renderla produttiva, effettuale. La nuova identità, anche se il termine stesso è fuorviante in questo contesto, sarà commisurata alla capacità di agire, cioè alla capacità dell'uomo di trasformarsi in uno strumento operativo. Ciò si concretizza nella possibilità e nella facoltà di azionare qualcosa, nella possibilità di produrre situazioni molteplici e diversificate a partire da un codice di base comune, come accade in un programma informatico.
Questo codice è il nuovo linguaggio di cui si parlava nell'ultimo post; è il linguaggio del "tritacarne": un linguaggio impersonale, anonimo, involontario; un linguaggio i cui messaggi escono dal quadro della competitività e della persuasione per entrare nel quadro dell'interazione formale. In questo quadro il significato dei messaggi non rinvia ad alcun referente personale: ogni messaggio acquista il suo significato inserendosi nella relazione formale con altri messaggi. Quello che io dico non ha senso, proprio perchè io non pretendo di affermare alcunchè. Con l'affermazione si intende porre o contrapporre ad altri un messaggio che in qualche modo rappresenterebbe i miei contenuti mentali o addirittura rifletterebbe la mia identità, il mio modo di essere. In tal modo ogni atto comunicativo è suscettibile di diventare agonistico, e la confutazione della MIA affermazione è leggibile come una negazione del MIO essere, un attacco alla mia persona. Per questo (e per altri motivi che illustrerò altrove) il linguaggio si arma di persuasione, retorica e logica: per difendere la posizione personale di un'identità guerriera. L'opinione che resiste agli attacchi degli avversari, la teoria di successo che resiste alle confutazioni, la "religione vera", l'ideologia perfetta, in sostanza, ogni messaggio che si im-pone in virtù della sua coerenza interna e persuasività è il riflesso di un'identità, singola o politica, che si pretende autosussistente, cioè è espressione di un soggetto che, come la sostanza aristotelica, non necessita di altro per esistere. Non è più così. Il soggetto così inteso è morto da più di cento anni, ma sembra che la sua rappresentazione sussista tutt'ora nella forma delle vecchie modalità comunicative, così come l'opera d'arte si eterna rispetto all'umano autore mortale. Ebbene questo rapporto etico-estetico di significanza deve morire anch'esso.
QUELLO CHE IO DICO ACQUISTA UN SIGNIFICATO SOLO QUANDO IO SMETTO DI DIRLO. Il messaggio si autonomizza e prende vita perchè è suscettibile di acquistare nuovi significati di volta in volta che si inserisce in quella trama di relazioni impersonali da cui trae vita. Questo è il "tritacarne", POVERI PAZZI! Questa è la "via della vulnerabilità",POVERI PAZZI!

Ps: Lasciati andare, lasciati andare!


to be continued...

23 ott 2007

Il Tritacarne (pt.1 de: La via della Vulnerabilità)


"Tutti gli sforzi in vista di una estetizzazione della politica convergono verso un punto. Questo punto è la guerra. La guerra e soltanto la guerra permette di fornire uno scopo ai movimenti di massa" W. Benjamin , L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibiltà tecnica, Einaudi, Torino, 1966, pp 46-48 (forse...)
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In merito al delirante quadro politico italiano è già stato detto di tutto e di più, perciò non intendo aggiungere niente a quello che già denunciano da tempo Travaglio, Grillo, Di Pietro e compagnia bella. Quello che mi interessa capire è come sia possibile disinnescare le modalità comunicative su cui si regge questo sistema; trovare le condizioni per il suo superamento. Credo sia ormai evidente che la nostra politica è fatta più di messaggi promozionali e propagandistici che di dibattiti e di informazione, per cui ritengo più interessante soffermarci sul fenomeno marketing. Ricorderete la leggendaria lotta che negli anni ottanta vide scontrarsi sul campo di battaglia mediatico la Coca Cola e la Pepsi, e credo che non sia difficile ravvisare in quelle modalità comunicative delle evidenti e preoccupanti analogie con le modalità comunicative dello scontro tra destra e sinistra, tra Berlusconi e Prodi. In pubblicità così come in ambito politico, l'aumento incontrollato dei messaggi miranti alla persuasione del pubblico ha portato alla defunzionalizzazione della comunicazione. Non riuscendo più a convincere il pubblico, a causa della sostanziale identità dell'offerta, si punta tutto sulla competitività, sullo scontro, sulla zuffa, nel disperato tentativo di avvincere gli spettatori a una farsa in cui i due attori, ormai quasi indistinguibili, inscenano un duello per ingraziarsi i favori della puttana di turno, cioè gli spettatori stessi: noi. Bisogna ammettere che ad oggi la farsa ha funzionato grazie al dispostismo di strumenti mediatici unidirezionali come la tv. Nuove prospettive sembrano aprirsi grazie alla rete, ma non è questo il punto! La rete è solo uno strumento! L'unica cosa che la rete può fare è convogliare e diffondere la vera svolta che consiste in un diverso uso del linguaggio: un uso non più legato alla comunicazione dei contenuti mentali di un soggetto. E' qui che entra in gioco il "tritacarne". Il tritacarne NON è una strategia comunicativa distruttiva, perchè in tal caso saremmo ancora legati alle logiche "militari"; non è neanche un "farsi nulla" per poterla spuntare in ogni confronto comunicativo, perchè ancora si darebbe come presupposto un uso agonistico del linguaggio. Dietro al tritacarne c'è una chiara necessità politica: quella di uscire dalle modalità comunicative oppositive; cioè la logica comunicativa dello scontro polemico fine a se stesso con la quale i nostri politici vogliono fotterci! Il tritacarne toglie le condizioni dello scontro perchè non cerca di far valere "posizioni personali". Non si tratta di ironia socratica che fingendo il distacco personale propone la tesi che si sostiene realmente. Il tritacarne cosa fa? TRITA LA CARNE. Toglie la "persona", il soggetto, l'individuo inteso come unità inviolabile di corpo e mente. A essere più precisi il tritacarne è il risultato del suicidio premeditato di un soggetto che si scopre ormai irrimediabilmente alienato, contaminato, colonizzato dai condizionamenti esteriori fin dentro le più intime pieghe della coscenza. Il tritacarne è la veste organica di una nuova entità che non problematizza più la sua esistenza nei termini della rappresentazione e dell'autenticità; che non agisce per uno scopo; che non pensa al fine di smascherare e demestificare, per riportare alla luce una verità (aletheia) che si darebbe come disvelamento. Il tritacarne è attivo nel senso dell'operatività; il risultato è una poltiglia omogenea paragonabile ad un *flusso destrutturato di informazioni che parte da un nodo che assume posizioni non ben definite*, e interagendo dà origine a "fenomeni emergenti". Il tritacarne apre la via del superamento,la VIA DELLA VULNERABILITA'.


to be continued...





*grazie a baccini per la definizione tecnica

21 ott 2007

Gli specialisti del pelapatate


Da oggi possiamo salutare con gioia l'avvento di una nuova "specialista in pelapatate" ( vedi designer). Ci pare doveroso ringraziare la facoltà di disegno industriale dell'università di Genova, che ha contruibuito alla formazione della nostra professionista, ma si vocifera in merito alla presenza di un misterioso mentore, un architetto probabilmente, che avrebbe aiutato la promettente giovane durante i lunghi anni di studio. L'esculisivo PARTY si è tenuto in gran segreto, come fanno le Rock Star, e questo ha scatenato il delirio dei paparazzi, dei fan e di tutti coloro che avebbero voluto ad ogni costo partecipare all'evento mondano della stagione. L'entrata era riservata a tutti coloro che "mi considerano per più di una sera all'anno", come aveva annunciato la regina della serata in occasione del suo compleanno, ma pare che i convenuti fossero pochissimi, nonostante questa clausola d'accesso molto agile... Tra i grandi assenti, oltre al misterioso mentore, tanti volti dello spettacolo e artisti della zona. Tra essi il noto D'aleo ha fatto pervenire proteste ufficiali per il mancato invito, nonostante l'anno scorso avesse messo a disposizione della reginetta la sua famosa residenza estiva in Sicilia. Questa mancanza ha già aperto uno scandalo sui rotocalchi carraresi. Ma il vostro amato qui presente, nonostante non fosse compreso tra gli eletti, aveva un inviato nascosto direttamente dentro la casa! In costante contatto telefonico mi ha aggiornato sullo svolgersi del PARTY, ma alle 10 e 30 un messaggio mi ha fatto gelare il sangue:


"Qui è un mortorio... e madame Bovary mi sembra molto triste...".


17 ott 2007

Sub Specie Machina


Questo post è un disperato tentativo di consolare l'affranto Baccini, che dal suo ultimo post sembra lanciare un terrorizzato grido d'allarme. Baccini sta diventando un ometto e sta vivendo sulla sua pelle la dolorosa consapevolezza che L'UOMO E' MORTO. Nel suo post ci fa giustamente notare che la contemporaneità ha elaborato una nuova nozione di vita che si estende al di là del tanto rassicurante dominio del senso comune. Deve sapere, il Baccini, che con la modernità hanno visto la luce le cosiddette "scienze umane" e con esse l'uomo è divenuto un oggetto di sapere comprensibile e modificabile. Con questo l'uomo si è reso simile agli "artefatti", ai prodotti della scienza e della tecnica; è stato spogliato della sua sacralità, è stato privato del ruolo da protagonista che aveva nel quadro rinascimentale, e come tale si è perso tra gli oggetti che lui stesso ha creato; si è smarrito tra i propri artefatti, sopraffatto dalla paura di con-fondersi con essi. Vi ricordano niente Matrix o Blade Runner?
Ebbene, la cultura dell'antichità era del pari ossessionata dal bisogno di distinguersi dalla natura. Il pericolo veniva dalla contaminazione della bestia con l'umano, come nel mito Minotauro. Oggi invece, per gli stessi motivi, siamo ossessionati dalla paura dell'artificiale; sentiamo l'esigenza di distinguerci dagli oggetti, dalle informazioni, dalla tecnologia e da quelle creazioni artificiali - come le temute corporation- che minacciano di contaminare l'identità umana. Il sogno di Baccini di difendere da ogni contaminazione questa presunta identità umana, pura e originaria, è , ahimè, un fottuto sogno romantico. Vuol dire essere indietro come le palle dei cani! Baccini sei rimasto all'ottocento, e forse troverò il tuo fossile scavando la terra in cerca delle "ossa di Hegel". L'uomo, che Baccini vede ancora come un David impegnato nella lotta contro Golia, non esiste già più. Sono già due generazioni che l'uomo è diventato un prodotto dell'organizzazione sociale; dell'universo artificiale e tecnologico da lui stesso creato. L'uomo antico si sentiva impotente di fronte alla natura come quello contemporaneo nei confronti della tecnologia e delle forze economiche da lui create. Però quando Baccini parla di "nodi" pone un problema interessante, anche se lo fa nei limiti di categorie morali "umane". Egli parla di una sovrastruttura pronta a sacrificicare il nodo per perseguire i suoi fini, e in ciò proietta la solita immagine di Davide e Golia; ma , date le premesse, il problema non può più porsi in questi termini. Il problema di Baccini è che non è ancora un superuomo. Baccini! Quando riderai come Zarathustra allora ti chiamerò e ne riparleremo...AHAHAHAHAHAHA

Omini magici


Io lo sapevo! Me lo sentivo! Mi sono giocato l'esame di maturità per approfondire la conoscenza del fantastico mondo degli omini magici, e se avessi dato retta al Maestro ora non sarei qui. Il Maestro sapeva. Il Maestro aveva provato ad avvertirci, ma noi abbiamo preferito far finta di non vedere. Dumas aveva ragione! Il mondo della cultura sta cambiando e presto nei libri di scuola si leggerà di nani e mostri piuttosto che di matematica e di letteratura. L'era dell'informazione sta cambiando tutto. Il sapere critico è morto; ogni attività culturale tende all'accumulo e di conseguenza all'aumento del grado di complessità, poichè aumentano i collegamenti intra e interdisciplinari possibili. E' come se la mappa si arricchisse a tal punto da diventare così complessa da richiedere una nuova mappatura, cioè una nuova visione sintetica del tutto. La percezione sintetica della realtà contemoranea è resa sempre più difficile ad opera delle modificazioni iperveloci della tecnologia e dei new media (nonchè dalle mistificazioni di Giampietri!). Ordinare il tutto in un quadro rigidamente razionale non è più pensabile, perciò stiamo assistendo alla riscoperta di rapporti magico-animistici con la realtà, accompagnati dall'elaborazione di codici interpretativi che potremmo dire prelogici. Basta considerare la proliferazione di pubblicazioni che trattano il tema scienza-magia, o all'impostazione olistica di molte discipline terapeutiche in concorrenza alla psicologia tradizionale occidentale, o ancora alla rivalutazione di criteri puramente estetici nel dibattito scientifico specialistico. Dumas aveva capito. I suoi mostrini e i suoi magheti sono il futuro!

Non ci resta che scegliere un personaggio tra i tanti guerrieri, nani, elfi, orchi, paladini , maghi, e munirsi di due dadi da dieci. Dumas vi dirà cosa fare....

15 ott 2007

GIAMPIETRI


Tutti credono di conoscere GIAMPIETRI, ma pochi sanno la verità. Si dice che sia nato da qualche parte all'alba degli anni ottanta, come un bambino qualunque. In realtà Giampietri e sempre esistito. GIAMPIETRI è generato non creato dalla stessa sostanza del padre. GIAMPIETRI è un grande mistificatore, così abile che noi adepti non chiediamo altro che essere schiavi delle sue illusioni. Egli ci ha creato e noi per riconoscenza ci siamo alienati in lui. Egli è il custode delle nostre volontà, il regolatore dei nostri desideri, il consolatore delle nostre paure, l'architetto dei nostri pensieri. Il nostro agire ha come unico fine la sua approvazione, poichè egli incarna gli imperativi categorici, le motivazioni e gli ideali di virtù dell'umana natura.

Giampietri è il genio musicale del nuovo millennio; probabilmente colui che rivoluzionerà l'estetica del pop, o forse addiritttura il riformatore della forma artistica musicale. Un genio laconico e solitario, metodico e visionario.


Ps: questa è la versione ufficiale fornita dalla mamma di Giampietri, ed è quello che dobbiamo fargli sempre credere per non pregiudicare il suo delicato equilibrio mentale! In questo momento Giampietri sarà con ogni probabilità sotto sedativi, pazzo schiumante, legato al letto, prigioniero del suo stesso mostruoso cranio gigante, dove pulsa la follia più buia. Se mai avrete occasione di vederlo di nuovo fate finta di niente; parlategli di chitarre e di musica e tutto andrà per il meglio...

14 ott 2007

Ve lo dico io chi sono....


Apprezzo lo sforzo che portato all'ultimo lavoro di Baccini, che stranamente parla di me.... Evidentemente preferisce trastullarsi con le mie esibizioni piuttosto che vivere la sua vita... Quello che il baccio cerca goffamente di far capire in un lunghissimo post è che io sono un Humphrey Bogart della cultura, che ha vissuto tutto, che è vaccinato a ogni disillusione, ma che in un angolo del suo cuore, sarebbe ancora pronto a sacrificarsi per un nobile ideale.

Grazie baccio! Senza te non avrei davvero trovato le parole....

13 ott 2007

STOP AVVOCATI!


Dopo l'esilarante serie de I laureati pt 1-2-3, molti di voi avevano richiesto a gran voce una sezione specifica sugli avvocati, ma a ben rifletterci basta già quella sugli inutili economisti, perchè di fatto al giorno d'oggi, in Italia, la giustizia è una macchina di reddito , e gli avvocati svolgono niente più che funzioni manageriali. Non a caso si vestono e si atteggiano come manager, anzi manager e avvocati ormai non si distinguono più. Qualche dato: si calcola che nel 2007 imputati e condannati dovranno pagare allo stato circa 700 milioni di euro di spese processuali, delle quali però lo stato, a causa di inefficienze e lungaggini burocratiche, incasserà solo un "misero" 10%. In Italia, diversamente da quanto accade in paesi normali come Svezia, Germania, Inghilterra e America, è in atto in ambito legislativo una puarosa situazione di conflitto d'interessi che deliberatamente opera affinchè la giustizia non funzioni. Nelle commissioni di giustizia il 50% dei membri sono avvocati i quali, solo in Italia, esercitano al contempo la professione forense. Perchè allora ci meravigliamo se il sistema politico dirotta ogni problema sociale- come i terribili lavavetri o i tossici e i punk- sulla macchina della giustizia? Come stupirci, allora, se un processo penale dura 1500 giorni per un verdetto in corte d'appello? Evidentemente c'è tutto l'interesse a far si che i processi durino il più a lungo possibile, e il fine non è più la condanna ma il processo in sè stesso. In Italia, infatti, grazie alle ex Cirelli, i tempi di prescrizione sono stati dimezzati e queso spiega perchè ogni anno 150000 (centocinquantamila!) processi vadano in fumo dopo che si sono spesi soldi dei contribuenti per le indagini, per la raccola di prove e avviare l'iter giudiziario. Senza contare l'inculata che la prescrizione vale anche se è già stato individuato il colpevole o se è già stata emessa la sentenza di primo grado; cosa che non accade in Gemania o in America. Ma perchè i tribunali sono così intasati? Perchè tutti volgiono fare un processo per tutto! Non solo gli avvocati ci ingrassano, ma i cittadni stessi sanno che con questo sistema le probabilità di essere condannati si allontana sempre più. Dove all'estero si tende a pateggare o ad accedere ai riti abbreviati, per ottenere sconti di pena, qui in italia tutti vogliono andare in tribunale! Primo grado, appello, cassazione...prescrizione e a casa! E gli avvocati ingrassano come Bertolini...

Funziona così: Weber poneva una distinzione tra le "cariche patrimoniali" , che caratterizzavano le istituzioni dell'Ancient Regime, e le "cariche funzionali" della moderna burocrazia statale. Aveva già capito però che le cariche funzionali con il tempo tendono a trasformarsi in cariche patrimoniali, cioè diventano possesso della persona che può trasmetterla ai posteri, dando vita così alla CASTA di cui si parla tanto oggi. Perchè accade ciò? Perchè come sostiene la legge di Parkinson, una organizzazzione o sistema, una volta raggiunta una certa dimensione strutturale, diventa autoreferenziale, cioè non ha altro fine che l'autoconservazione.

E' inevitabile che la copia si autonomizzi dal proprio referente originario*.


Ora riflettete su questo: sarà un caso che in un sistema così idiota e perverso le DONNE si stiano affermando in posizioni di primo piano rispetto ai colleghi maschi? Il numero di donne avvocato sta superando in questi anni il numero dei colleghi maschi. E' un caso che la donna moderna, isterica e puttana all'occorrenza, dedichi così tanto impegno per scalare un castello di carte, alla ricerca della propria affermazione personale? Non è un caso...



*se vi interessa questo tema, contattatemi direttamente per indicazioni bibliografiche e per un orientamento preliminare
** fonte dati : direzione generale statistica ministeo della giustizia

11 ott 2007

Donna moderna (pt.2)


La parità dei sessi dal punto di vista del comportamento sessuale.


Le donne la reclamano a gran voce senza neanche sapere di cosa si tratti. Loro la concepiscono così:


  • Se lei dà una sbirciatina al sedere di un'altro è perchè "obbiettivamente è un bel ragazzo"; se tu, uomo, guardi il culo di una figa è perchè sei un animale

  • Se lei in un periodo della sua vita ha macinato cazzi è solo perchè "era un periodo un pò particolare della sua esistenza"; se lo hai fatto tu, uomo, è perchè sei un laido maiale

  • Se lei sente il suo ex è perchè "sono buoni amici"; se tu, uomo, chiami la tua ex è perchè sei un lurido porco

  • Se lei ha un amico (che forse ha anche trombato di tanto in tanto) è perchè "siamo come fratelli"; se tu hai un'amica, uomo, senza dubbio è una troia e tu sei un porco schifoso

  • Se lei ha voglia di scopare e tu no (ma è difficile...) è perchè "vuole fare l'amore"; se tu hai voglia di scopare e lei no è perchè "sei il solito allupato"

  • Se per lei "le misure non contano" è solo per poterti rinfacciare che SEI UN PORCO perchè ti piacciono le grosse tette di quella velina

  • Se lei tradisce è perchè tu l'hai trascurata; se tu tradisci è perchè sei uno stronzo, o peggio ancora UN PORCO!

  • Se lei va in giro vestita da troia è perchè vuole "essere libera di stare bene con se stessa e vestirsi come vuole"; tu invece, uomo, non sei libero di non essere sottoposto al provocante bombardamento quotidiano di culi, tette e cosce; devi stare male e reprimere te stesso fino a quando non sarai nella tua intimità, libero di farti un segone...

  • Se lei scopa 50 uomini alla volta è perchè cerca il principe azzurro; se lo fai tu SEI SOLO UN PORCO!

Questa è la loro idea di parità nel comportamento sessuale: poter fare come gli uomini (cioè le troie!) senza essere giudicate troie. Allora io dico: Vuoi essere libera di scopare quanto, come e con chi vuoi senza essere giudicata? Benissimo! Visto che vuoi la parità devi garantire la stessa libertà anche ad ogni uomo di questa terra, che come te, vuole essere libero di scopare quanto, come e con chi vuole: anche con te! Detto altrimenti, se qualcuna non ci arrivasse, ognuno deve mettere il proprio corpo a disposizione di chiunque altro così che ognuno possa essere libero di disporre di chiunque. Se non si è pronti a fare ciò la parità del comportamento sessuale finisce in ciance; rimangono i soliti limiti e con essi i soliti pregiudizi. Naturalmente nessuna donna è pronta a capire questa idea di parità, perchè la donna concepisce il proprio corpo come un tempio sacro di cui lei è custode e sacerdotessa, e al quale può accedere solo l'iniziato. Oggi come oggi mi sa che quel tempio è diventato un sexy shop o un bordello aperto 24/7... resta il fatto che voi uomini siete DEI PORCI!

Grillo, l'informazione...e Baccini brancola nel bujo!


Gli italianucoli nascondono la loro tremante animuccia giudaica in attesa del messia, per esporsi soltanto quando si presenta l'uomo forte di turno, e in questo momento, in Italia, Grillo sembra l'unica, carismatica alternativa a quella oscena caricatura di Michela Vittoria Brambilla, cosicchè il gregge prontamente si è mosso al suo seguito, con l'audace Baccini in prima linea. Si fa un gran parlare di anti-politica e di potenzialità della rete, ma nessuno ha capito un cazzo tranne me: CHIARO?!
I giornalisti, cioè quegli eviarati mentali al soldo dei politici, associano Grillo al concetto di antipolitica perchè il prefisso "anti" terrorizza la delicata sensibilità degli italianucoli, i quali cedono volentieri la loro autonomia in cambio del senso di sicurezza, cosi che il dominio si rafforza con gli utili di questo commercio. In realtà ciò che si può e si deve ricavare dalla efficace semplificazione di Grillo è l'unico modo di fare politica nel paradigma epistemologico contemporaneo. Tutta la rivoluzione di Grillo si basa sul concetto di informazione che , come tutti i concetti delle scienze sociali, è così esteso da perdere ogni pregnanza teorica, percui è preferibile sostituirlo con concetti più circoscritti ogni volta che è possibile. Consierando che nel paradigma epistemologico contemporaneo i sistemi sono basati sul concetto di informazione, ad essi si impone una nuova grammatica del rapporto tra parole e cose, non più legata all'idea di rappresentazione , bensi connessa alla capacità di esecuzione. L'informazione, diversamente da un libro o da una foto, non solo rappresenta, ma è capace di azionare qualcosa, come nel caso di un programma informatico. VERO BACCINI? Quindi, in questo caso, il carattere che più propriamente definisce l'informazione è l'operatività. Detto questo, chi segue Grillo, chi vede in lui il profeta onesto e disinteressato e da lui si sente rappresentato....non ha capito un cazzo! Seguire Grillo significa ricadere nella stessa trappola della rappresentanza che proprio Grillo vuole distruggere relativamente al sistema politico italiano. Il sistema politico contemporaneo, come tutti i sistemi dell'era dell'informazione, non potrà più seguire la grammatica della rappresentanza, ma dovrà fondarsi sulla capacità esecutiva dei soggetti politici. Con "soggetto politico" non dobbiamo intendere l'"individuo partecipe" - sarebbe anacronistico come Carlesi - nè tantomeno l'individuo con il suo computerino connesso a internet - come la intende Baccini- bensì ogni sistema autoreferenziale e autopoietico. In futuro la politica non sarà l'esclusiva prerogativa degli uomini, ma vedrà coinvolta ogni cosa suscettibile di essere principio formale di organizzazione dell'informazione. Questa politica non conoscerà le piramidi gerarchiche perchè non si muoverà più in uno spazio tridimensionale, ma si svolgerà a livello multidimensionale. Tentare ciò significa cercare di fare quello che Grillo ha provato a fare prima di cagare fuori dal vaso ( mi riferisco alla storia del marchio sulle liste civiche, ma era inevitabile avendo a che fare con gli italianucoli), cioè autocostituirsi come centro di operatività; strutturarsi come centro di auto-organizzazione dell'informazione; costruire la rete, che non significa navigarci come in crociera, ma essere quella rete: vivere di essa e al contempo darle vita.
Scopo del sistema politico non sarà il bene, idea medievale già spazzata via da Machiavelli; non sarà la difesa della proprietà e della persona del cittadino, idea di Locke a misura di borghese; non sarà la formazione del cittadino come soggetto dello stato-nazione, idea inutile dato che non c'è più lo Stato; e non sarà neanche la più semplice e primitiva formula di inculare i soldi ai cittadini al riparo dell'illusione della democrazia, perchè sarà sparito l'aberrante meccanismo rappresentativo con cui ci hanno sventrato a forza di piantarcelo nel culo. Il nuovo sistema politico non avrà alcuno scopo; sarà la risultante della pura forma dell'auto-organizzazione , che si estenderà determinandosi via via in forme sempre diverse, le une integrate alle altre, così come la vita si espande e si sviluppa in forme diversificate e integrate a più livelli le une alle altre.

8 ott 2007

Donna Moderna


Vi faccio subito notare che il titolo è fuorviante. Non pensiate ci sia stata una "donna primitiva" a partire dalla quale si assisterebbe a una qualche evoluzione; niente di più sbagliato. E il '68? E il Femminismo? BALLE! Il corso dell'emancipazione femminile ha deragliato; il tentativo è miseramente fallito. La tanto attesa svolta verso la libertà dall'oppressione maschile non ha portato al fiorire di una identità femminile più nitida e ricca. La donna emancipata non ha saputo dipingere i tratti del suo nuovo volto, ma si è limitata ad un infantile e patetico lavoro di mimesi. La donna smaniosa di liberarsi dal potere maschile non ha saputo far di meglio che divenatare uomo in tutto ciò che dell'uomo odiava e da cui si sentiva sottomessa. Ma la crisi dei ruoli che si è aperta non ci deve spaventare. Fortunatamente si è conservato qualcosa che ci fa ancora oggi riconoscere la donna come tale: la STUPIDITA' (ihihi! sic!). L'inconfondibile, profonda e totale stupidità della femmina ci dà la certezza e ci fa sentire ancora pienamente uomini. Questa stupidità assume varie forme, muta nei contesti, ma è sempre riconoscibile. Prende le sembianze della vanità intellettuale di quelle che si danno arie perchè anzi che fare le commesse, come natura vuole, vanno all'università; la si intravvede nell'enfasi fanatica e compulsiva delle politicanti impegnate; si cela dietro l'ardita sfrontatezza delle artistucole vestite da gitane. E' la stessa stupidità di quelle che "siccome gli uomini sono tutti stronzi sono giustificata nel prendere più cazzi che pane senza sentirmi sporca, ma poi pretendo privilegi da duchessa e voglio sposare un principino di primo pelo tra i paggi festanti e i cori angelici". Le donne sono ganze perchè ci credono.
Nel prossimo post parlerò dell'unica e possibile parità dei sessi.

Ps: non sono misogeno (sic)!

6 ott 2007

Meshuggah!


Chi siano i Meshuggah andatevelo a vedere qui, se volete anche ascoltarli invece andate qui, poichè non è mia intenzione parlarvi direttamente dei meshuggah, ma affrontare un discorso più ampio sulla musica e l'estetica musicale, con un chiaro riferimento polemico ai signori "Ascolto solo musica italiana (così capisco il testo)" e al signor "Ho capito tutto perchè ascolto i Pink floyd e i King crimson". Solo IO che ascolto i TOOL posso avere capito tutto: CHIARO!?

Ieri sera il signor Pink Crimson, dopo un ascolto accurato e non certo prevenuto di Catch33, ha fatto alcune presuntuose osservazioni, del tipo: -come può questa "roba" essere bella?- oppure - qual è la differenza tra questi due pezzi?-. Rispondo subito. 1) La musica, come ogni forma di espressione artistica, non sempre e non necessariamente produce il Bello; il più delle volte, invece, ci pone di fronte a opere il cui interesse risiede nella loro capacità di farci percepire una particolare forma artistica in modo diverso, così che le categorie del bello si spostano e si ridefiniscono in continuazione. La Cappella Sistina è indiscutibilmente bella perchè rappresenta nel massimo splendore un certo modo di espressione artistica; i "Cessi" di Duchamp forse non sono "belli" ma hanno segnato il passo verso un nuovo modo di pecepire l'arte. Premesso tutto ciò, non intendo davvero porre i Meshuggah su questo livello, ma gli stessi parametri per un giudizio estetico valgono anche nel più ristretto ambito musicale e nella ancor più ristretta cerchia del metal. I Meshuggah , per dirla con le parole di uno certamente competente, "hanno trovato un modo interessante per superare il metal". 2) E qui veniamo alla differenza tra i due pezzi. Premesso che non a tutti deve piacere un sound aggressivo e violento come quello dei Meshuggah, e non scrivo per convincervi del contrario, posso dire al signor Pink Crimson che per chi è abituato all'ascolto di un certo tipo di musica più convenzionale, sarà difficile cogliere al volo le particolari accentazioni nella metrica o le polimetrie che usano i Meshuggah, e questo ha l'effetto di smarrire e spiazzare l'ascoltatore inetto, il quale, privato dei vitali punti di riferimento nella percezione del suono, si dispera e si abbandona al pessimismo cosmico. Ma per essere ancora più chiaro si dovrebbe fare qualche lezione d'ascolto col Mistificatore.

Per quanto riguarda il signor Il Vasco è il Numero Uno, devo ammettere che non ho compreso il significato dei suoi strepiti selvaggi, nè tanto meno delle sue indecifrabili e primitive fonazioni, con le quali lasciava solo intendere che non gradiva il pezzo, perciò vedi sopra.

3 ott 2007

Ci mancherai!


Vogliamo ricordarlo così il nostro caro Baccini. Un folgorante talento da blogger stroncato sul nascere. Un ragazzo come tanti altri, forse addirittura il più comune e anonimo di questa inutile generazione votata al massacro. Come dimenticare le sue immotivate crisi di panico e i suoi spettacolari, fulminei, attacchi d'ansia! Chi non ha possato ore e ore davanti allo schermo, stregato dal fascino del suo blog? Chi non si è convertito alle sue affascinanti teorie? Come non condividere la sua nitida visione del mondo? quella poderosa accozzaglia di fisica quantistica, Tolkien e grillate rimasticate? Ebbene, ti siamo nel cuore Baccio, anzi sono sicuro che c'è un pò di Baccini in ognuno di noi!
Grazie

1 ott 2007

ROM (pt.2)


Vagabondi! Nomadi! Ladri! Bruciamo il Lavello! A casa loro! Rauss!... L'altra sera, durante la cena della 5F, nonostante fossi evidentemente alterato, ricordo di aver sentito tutto questo e ho cercato di capire perchè questi zingari sembra che effettivamente puzzino, come ha ammesso lo stesso Carlesi, e non sia solo un odore diverso.

Con la società industriale assistiamo ad un processo di secolarizzazione, o se preferte di laicizzazione, di un concetto che prima di essere economico, sociale e politico, era una categoria etico-religiosa della cristianità: il LAVORO. Dopo che una sedicente verginella immacolata mise al mondo urlando in una fetida grotta di Betlemme un prodigioso pargolo, il lavoro cessò di essere una necessità naturale e divenne una MALEDIZIONE! Dopo il peccato originale, il lavoro-fatica-punizione ha assunto la funzione di penitenza per il riscatto dell'umanità. Il potere del lavoro si legò in prima istanza alla trascendenza etica; la produttività delle attività umane non fu più il risultato dell'impegno collettivo, o del singolo, bensì divenne un dono, una benedizione divina: un miracolo quotidiano. Prima dell'avvento della società industriale, respingere questo gesto d'amore con cui dio mostrava ai propri figli di non averli dimenticati, era peccato MORTALE. L'ozio era un atto di rivolta contro la generosità divina; il secondo dopo la sfrontata ribellione del peccato originale (causato, ricordiamolo, da quella inutile troia di Eva). Questa mentalità si è tradotta, laicizzata e secolarizzata, nel mondo borghese in quelle forme che esaltano l'operosità, "il lavoro che nobilita l'uomo": il prestigetto. Il lavoro ha conservato una connotazione essenzialmente negativa, tant'è che viene rigidamente contrapposto al "tempo libero", quella parentesi di vita vera in cui ognuno dà libero sfogo ai propri interessi e alla propria creatività, si prende cura degli affetti e in esso ripone le speranze di felicità. Ma veniamo ai nostri eroi: I ROM! Ebbene, date queste premesse, come possiamo pensare di integrare, o anche solo comunicare, con una cultura estranea, fondata su presupposti completamente divergenti dai nostri? Come può l' Europa, fondata su questa concezione malata del lavoro, trovare un compromesso con quelle culture che non hanno conosciuto la maledizione del peccato originale e del lavoro? Come può la nostra società costruita sull'idea del lavoro-punizione e della proprietà(-prigione?), incasellare nelle proprie trame rom, negri, musigialli e infedeli? Perchè questi vagabondi maleodoranti non hanno voglia di fare un cazzo e non si lavano? Questo è quello che si chiede la gente... Io non so che idea del lavoro possa avere un negro o uno zingaro, però mi viene da pensare che se non gliene frega un cazzo di lavorare è perchè effettivamente "non l'hanno ammazzato loro il cristo".


questo post è solo uno spunto (o sputo) di riflessione. Continuerà in un tentativo di analisi più ampio che non risparmierà punkabbestia, comunisti, new-liberal e biasciaostie...